
La Paralimpiade: un ponte tra sport e cultura
Il 6 marzo 2026 segnerà l’inizio di un evento atteso e significativo: la Paralimpiade di Milano-Cortina. Questo momento non sarà solo una celebrazione delle straordinarie performance degli atleti, ma anche un’opportunità per riflettere sull’impatto culturale e sociale che queste gare porteranno con sé. A vent’anni dall’edizione di Torino 2006, il movimento paralimpico ha fatto enormi passi avanti, e il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, ha sottolineato come Milano-Cortina rappresenti un’opportunità unica per continuare questo processo di cambiamento.
l’importanza della visibilità
Luca Pancalli ha affermato che nel corso di questi vent’anni è cambiato tutto per il movimento paralimpico e che Milano-Cortina avrà un ruolo cruciale in questo rinnovamento. Le Paralimpiadi non sono solo un insieme di competizioni sportive, ma anche una piattaforma per mostrare la resilienza e le capacità degli atleti con disabilità. “In quei dieci giorni di gara del 2026 vedremo atlete e atleti straordinari e le loro gare sono la migliore percezione dell’intero movimento”, ha dichiarato Pancalli, enfatizzando l’importanza di dare visibilità a queste storie di determinazione e successo.
accessibilità e lascito culturale
In preparazione a questo grande evento, si stanno compiendo sforzi significativi per rendere le città più accessibili. Non si tratta solo di facilitare l’accesso per gli atleti, ma di creare un’eredità duratura per tutti i cittadini. Le istituzioni locali stanno lavorando a stretto contatto con il Comitato organizzatore per garantire che le infrastrutture siano adeguate e che le barriere architettoniche vengano abbattute. Questo lascito materiale è fondamentale, ma Pancalli mette in evidenza l’importanza di un lascito immateriale: “La Paralimpiade è sport ed è opportunità per incidere sul Paese, per cambiarlo dal di dentro, per offrire a tutti medesimi diritti”.
cultura della normalità e cambiamento
Il concetto di cultura della normalità è centrale nel messaggio di Pancalli. Durante le Paralimpiadi, gli atleti dimostrano non solo le loro incredibili abilità, ma anche che la disabilità non deve essere un ostacolo, bensì un elemento da integrare nella società. “Vivere la Paralimpiade su un campo gara è fare cultura”, ha sottolineato, evidenziando come questi eventi possano influenzare le future generazioni. È attraverso l’esempio degli atleti che si può iniziare a cambiare la percezione della disabilità e a seminare nei bambini, i cittadini del futuro, una nuova cultura basata sull’inclusione.
Anche Andrew Parsons, presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), ha condiviso queste visioni. Ha affermato che lo sport ha un potere immenso di ispirare le persone, e che Milano-Cortina avrà l’opportunità di cambiare la mentalità di molti, proprio come è accaduto a Parigi nel 2024. Le esperienze delle Paralimpiadi precedenti dimostrano che la visibilità e l’attenzione mediatica possono trasformare gli stereotipi e le aspettative nei confronti degli atleti con disabilità.
un evento che cambia il paese
Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e del Coni, ha aggiunto che l’idea di trattare le Olimpiadi e le Paralimpiadi come “manifestazioni gemelle” è fondamentale per il successo dell’evento. “Abbiamo scelto di celebrare l’apertura della Paralimpiade all’Arena di Verona, dove poche settimane prima verrà chiusa l’Olimpiade, come in un ideale passaggio di testimone”, ha spiegato Malagò. Questa scelta sottolinea l’importanza di unire le due manifestazioni in un unico grande evento che possa attrarre l’attenzione del pubblico e dei media, promuovendo ulteriormente il messaggio di inclusione e uguaglianza.
La copertura mediatica gioca un ruolo cruciale in questa trasformazione. Pancalli ha raccontato di come, dopo la Paralimpiade di Parigi, abbia ricevuto migliaia di email da parte di cittadini che, colpiti dalle gare, si sono trasformati in tifosi. “A Parigi, abbiamo vinto tante medaglie (71, ndr) e abbiamo creato molti italiani migliori”, ha affermato Pancalli, riflettendo sull’impatto emotivo e sociale che le Paralimpiadi possono avere. Questo coinvolgimento del pubblico è essenziale per costruire una cultura di supporto attorno agli sportivi paralimpici e per promuovere l’inclusione.
Milano-Cortina si prefigge di non solo collezionare medaglie, ma anche di promuovere una cultura di giustizia e equità. Ogni medaglia conquistata rappresenta un passo verso una società più aperta e inclusiva, dove le differenze vengono celebrate piuttosto che temute. La Paralimpiade non è solo un evento sportivo, ma un’opportunità per il Paese di riflettere su se stesso e di progredire verso una società migliore. L’aspettativa è che questo evento possa fungere da catalizzatore per un cambiamento duraturo, ispirando non solo gli atleti, ma anche tutti noi a lavorare insieme per un futuro più inclusivo.